Tag: Pietro Romano

  • Olivia Balzar: “la donna al fiume mi ha detto di attendere”

    Olivia Balzar: “la donna al fiume mi ha detto di attendere”

    Di seguito potete leggere degli inediti di Olivia Balzar, scrittrice, attrice, organizzatrice di eventi e speaker radiofonica. Nasce in Brasile da genitori Italiani il giorno di San Patrizio. Il suo racconto “Le cose buone fanno male”, contenuto nell’antologia “Streghe Postmoderne”, curata da Ilaria Palomba per AlterEgo, è diventato uno spettacolo…

  • Franca Maria Catri: “l’amore e la morte rimangono a cesellare il cuore degli uomini”

    Franca Maria Catri: “l’amore e la morte rimangono a cesellare il cuore degli uomini”

    Immagine di copertina a cura di Pietro Romano Il seguente contributo critico mira a indagare i richiami archetipici evocati dalla poesia di Franca Maria Catri. Le coordinate entro le quali la poeta codifica la propria espressione poetica sembrano diramarsi in una temporalità indefinita, dalla quale i versi prendono corpo, inanellando,…

  • Nino Majellaro: “L’acqua che impasta dal cielo le case”

    Nino Majellaro: “L’acqua che impasta dal cielo le case”

    Perseguire una ricerca tematica sull’idea di origine è l’obiettivo al centro della poesia di Nino Majellaro (Milano 1954-2006). La sua opera, riunita in un’antologia di poesie scelte per le Edizioni del Laboratorio nel 2000, vede nel rapporto tra nome e cosa il fulcro speculativo attorno al quale verificare ogni ipotesi…

  • Alex Ragazzini: “Un bianco che non s’è mai visto”

    Alex Ragazzini: “Un bianco che non s’è mai visto”

    La lingua è il teatro in cui si slargano i confini del visibile e il poeta sperimenta le risonanze del limite: sonorità e riverberi di sensi che divengono figurazioni del desiderio, del tempo e della memoria. Queste tre componenti animano la poesia di Alex Ragazzini, la cui cifra peculiare risiede…

  • Raffaela Fazio: “Non esiste un’uscita dall’ombra che ci forma e ci spetta”

    Raffaela Fazio: “Non esiste un’uscita dall’ombra che ci forma e ci spetta”

    “Ti slegherai le trecce” (Coazinzola Press, 2017, postfazione di Francesco D’Alessandro) di Raffaela Fazio recupera il mito per dire il femminile e quei «frammenti dell’anima che, nel vissuto, perlopiù tacciono limitati o risanati nell’ombra». Cinque sezioni («La fiamma e il buio», «Il frutto e il seme», «Il cerchio e il…

  • Charles Wright: il doppio dello sguardo nella metafisica del quotidiano

    Charles Wright: il doppio dello sguardo nella metafisica del quotidiano

    a cura di Pietro Romano fotografia in copertina di Pietro Romano   Littlefoot di Charles Wright (Crocetti 2023, traduzione di Antonella Francini) è, colto nella sua interezza, il dagherrotipo di un’esistenza che intende consegnare al lettore una raffigurazione tangibile del non-senso cui ogni cosa si accompagna. Il poeta canta, alla…

  • Freda Laughton: la poesia come eco dell'interiorità

    Freda Laughton: la poesia come eco dell'interiorità

    In un contesto socio-politico e culturale come quello odierno, caratterizzato da sentimenti di misoginia diffusa e dal mancato riconoscimento di diverse istanze del femminile, l’arte torna ad avere un ruolo centrale nella messa allo scoperto delle geometrie di potere che limitano la costruzione di nuove prospettive di azione politica. A…

  • Lara Pagani: "Chiameremo ogni dolore delebile"

    Lara Pagani: "Chiameremo ogni dolore delebile"

    I testi di seguito proposti sono alcuni inediti di Lara Pagani (Lugo, 1986). Balzano all’occhio il nitore stilistico-espressivo e la chiarezza delle immagini, segno di un vivo legame con la tradizione poetica. Alla cantabilità del verso fa eco una malinconia nostalgica di fondo: il tempo figura come delebile, soggetto a…

  • Antonio Fiori: la molteplicità del sogno in "Vita di un altro"

    Antonio Fiori: la molteplicità del sogno in "Vita di un altro"

    Affrancare il testo dai vincoli di una struttura monodimensionale, posta sotto il giogo dell’autorialità, costituisce senz’altro un polo di riflessione attorno al quale autori come Queneau si sono lungamente interrogati. È il 1961: Queneau dà alle stampe “Cent mille milliards de poèmes” (“Centomila miliardi di poesie”). L’opera consta di dieci sonetti,…

  • Giuseppe Giovanni Battaglia: "le morte cose ritornano alla terra"

    Giuseppe Giovanni Battaglia: "le morte cose ritornano alla terra"

    L’otto luglio del 1974, su «Paese sera», Pier Paolo Pasolini pubblica un articolo intitolato «Lettera aperta a Italo Calvino», confluito, poi, in Scritti Corsari con il titolo Limitatezza della storia e immensità del mondo contadino. Rispondendo a Italo Calvino, l’intellettuale accusa la moderna società dei consumi di avere spazzato via il mondo contadino,…

  • Riccardo Delfino: tra corpo e molteplicità dello spazio

    Riccardo Delfino: tra corpo e molteplicità dello spazio

    La parola poetica quale strumento di riconciliazione con il Sé impossibilitato a saziare, attraverso i corpi, la propria sete di assoluto. In Versicidio (Terra d’ulivi, 2023) il corpo è fulcro della riflessione poetica dell’autore: esso è oggetto di dislocazioni, confinamenti o decostruzioni che anzitutto segnalano al lettore il non-senso di un’esistenza fondata…

  • Paul Celan: il ritorno alla "soglia non rimossa"

    Paul Celan: il ritorno alla "soglia non rimossa"

    Il senso della soglia come condizione liminare che soddisfa il ricongiungimento con un’idea di origine trova nella poesia di Paul Celan il massimo della sua rappresentazione. In particolare, la raccolta di 47 poesie del 1955, Von Schwelle zu Schwelle, in Italia riproposta nella traduzione einaudiana dal titolo Di soglia in soglia a cura…