Tag: Pietro Romano

  • Giovanni Ibello: Amin e l'inattingibile della visione

    Giovanni Ibello: Amin e l'inattingibile della visione

    1. «La risacca ci insegna il solo rito possibile: lo smisurato addio» Il tempo del dire poetico come mai più per risalire all’inattingibile della visione. Echi ancestrali, minacciosi presagi, ripetizioni e lontananze: il carattere irredimibile della lingua poetica di Giovanni Ibello, «il più antico dei giovani poeti», si raffigura nella…

  • Dante: virtù e carità come riflesso del Vero (II parte)

    Dante: virtù e carità come riflesso del Vero (II parte)

    1.   La carità e la volontà L’arbitrio di combattere il male e di rivolgersi a un fine buono determina nella creatura l’inclinazione a scegliere il migliore fra i beni che le si propongono. In tale tensione è possibile ravvisare una stretta compenetrazione tra amore e libero arbitrio: la creatura che apprende…

  • Dante: virtù e carità come riflesso del Vero (I parte)

    Dante: virtù e carità come riflesso del Vero (I parte)

    1.   Conoscenza e virtù: Beatrice come riflesso del vero. Volti e figure umane si stagliano sullo sfondo luminoso del cielo della Luna come riflessi «per vetri trasparenti e tersi, o ver per acque nitide e tranquille». In un primo momento, il poeta crede che quelle immagini appartengano ad anime poste alle…

  • Poesia e memoria: intervista ad Andrea Castrovinci Zenna

    Poesia e memoria: intervista ad Andrea Castrovinci Zenna

    L’«esperienza interiore», per impiegare un’espressione di Bataille, declina spesso una lingua fatta di echi e immagini che, muovendosi tra le forme del desiderio e del ricordo, innervano la tensione verso un altro tempo, un tempo che non c’è o non agisce più ma cui l’io riconoscerà sempre la propria appartenenza…

  • Approdi e lontananze per una geografia dell’incompiuto nella poesia di Nicola Romano

    Approdi e lontananze per una geografia dell’incompiuto nella poesia di Nicola Romano

    Porsi di fronte al limite tra le cose significa aprirsi a forme del sentire che dislocano la percezione nel tempo e nello spazio. Tocchi e rintocchi di Nicola Romano, silloge del 2003 a tiratura limitata per i quaderni di Arenaria, consta di diciassette componimenti, dove predomina l’inafferrabile senso del mistero…

  • Nostalgia di un mondo perduto. Il ruolo dell'immaginazione nella poesia di Antonio Giovanetti

    Nostalgia di un mondo perduto. Il ruolo dell'immaginazione nella poesia di Antonio Giovanetti

    Gli elementi concorrenti a determinare l’esclusione di un’opera dal vaglio della tradizione e dalla sua conseguente trasmissione ai posteri sono molteplici: il testo può non pervenire integralmente e subire interpolazioni, manomissioni e censure; l’autore può non incontrare un ambiente favorevole alla ricezione della sua scrittura o, come sovente accade, risultare…

  • “La fatica di dire tutto alle case” – nota su “Dire tutto alle case” di Thierry Metz

    “La fatica di dire tutto alle case” – nota su “Dire tutto alle case” di Thierry Metz

    «Dire tutto alle case» di Thierry Metz (Interno Poesia, 2021), nella traduzione di Mia Lecomte, raccoglie una scelta di poesie dalla silloge edita da Pierre Mainard mai pubblicate in volume e composte tra il 1978 e il 1997. L’idea della poesia come opera di manovalanza, cantiere a cielo aperto dove…

  • La tragica smisuratezza dell’effimero: una nota su "7 poemetti" di Franca Alaimo

    La tragica smisuratezza dell’effimero: una nota su "7 poemetti" di Franca Alaimo

    Il processo artistico ricapitola in sé un passato percettivo che si comunica per mezzo di leggi estetiche tese a plasmare l’esperienza in forma. Questa operazione implica la necessità di favorire un’omogeneità tra natura e percezione al fine di scongiurare la disgregazione dell’esperienza estetica. Per questo, la poesia, per dispiegare modi di accedere al mondo…

  • "L'ombra come santuario della rivelazione": una nota su "Non come luce" di Isacco Turina

    "L'ombra come santuario della rivelazione": una nota su "Non come luce" di Isacco Turina

    «Non come luce» (Terra d’ulivi, 2021) di Isacco Turina postula, nella poesia odierna, una questione forse poco discussa, e cioè se la parola debba riconciliare al flusso della Storia il detrito e lo scarto per dire del rimosso e del parziale: «sie schlief die Welt», scriverebbe Rilke, giacché è la fanciulla che, con…

  • Solo ciò che è breve conosce durata: una nota su "Canto alla durata" di Peter Handke

    Solo ciò che è breve conosce durata: una nota su "Canto alla durata" di Peter Handke

    Il rapporto io-mondo si regge sulla necessità tutta umana di quantificare l’esistenza per relegarne ogni espressione entro specifiche categorie di pensiero. Il tempo è quel che sancisce il termine di un’esperienza infondendo nell’essere umano l’illusione di imbrigliare la realtà e controllarla. Invero, la vita stessa rifugge da ogni tentativo di…

  • "Breve non è privo di senso": una nota sul poeta Ekner e sul suo "Dopo molte migliaia di radiazioni"

    "Breve non è privo di senso": una nota sul poeta Ekner e sul suo "Dopo molte migliaia di radiazioni"

    In un contesto socio-politico e culturale come quello odierno, in cui morte e malattia sono un segmento d’esistenza da rimuovere o cancellare, appare doveroso leggere Reidar Ekner e il suo pometto «Efter flera tusen rad», ovvero «Dopo molte migliaia di radiazioni», edito da Scheiwiller con la curatela di Anna Ruchat…

  • "Breviario dei luoghi infranti": una rubrica a cura di Emiliano Cribari

    "Breviario dei luoghi infranti": una rubrica a cura di Emiliano Cribari

    Tremano i paesi dell’Appennino imboscato.Tremano nomadi nell’inverno di chi li ha trascurati.Ognuna di queste parole è un sentiero per andare a trovarli.In silenzio. Avvolti dalla quiete frondosa del mattino.Ventuno parole che ci invitano a riflettere sul nostro Appennino.Sull’urgenza, etica e materica, di riposizionare gioia e tenerezza.I paesi ci chiamano con una voce…