Da Pietre di passo (puntoacapo, 2023)
Te ne accorgi o no
che soltanto il presente è il tuo tempo?
Un qui e ora così breve da mancarti…
mentre il passato è quell’ombra muta
che al tramonto ti segue alle spalle
e non vuoi trattenere, ma ritorna
nelle ore più buie
con le quali non sai fare i conti.
*
Noi qui abitiamo case, non il mondo
barricati dai nostri stessi muri
non la Terra che abbiamo alienato.
Eppure ci sorprende meraviglia
per lo scorcio di un lago al tramonto
e stupore per cose mai viste
e pure sconforto
per quelle cha vanno perdendosi
e valutiamo l’altrui sofferenza
scorrendo immagini su schermi freddi.
Si compia e si consumi la tragedia…
Torneremo di là prima o poi
e ciascuno vedrà negli occhi dell’altro
stupendosi
di quanto possa esser comune la vita.
*
“Passavamo sulla terra leggeri”.
Poi, che ci mettemmo al centro, bruciammo
il carteggio tra il cielo e la terra
lettera dopo lettera si perse
anche la lingua e dimenticammo
giorno dopo giorno
la giusta proporzione tra noi e il mondo.
*
Si profila al mio sguardo il percorso
ma è il piede a doverlo attestare
punto d’appoggio per ogni passaggio
misurato da pietre di passo.
Lì azzardo il peso
confidando nel vaglio degli occhi.
Incedo nudo nel mondo più nudo
come la luce sbaraglia le tenebre
un poco alla volta, col chiaro.
*
Si alza la quiete, svetta verticale
come a Camaldoli gli abeti bianchi
a puntellare il cielo
o a misurare
la distanza che ce ne separa.
La foresta respira piano il tempo
pregando parole di vento:
la solitudine
ha segreti che non si disperdono,
valuta il tempo trattenendo gli attimi
per goderli tutti uno per uno.
*
Chissà se anche noi, come le onde,
perdiamo il nome giungendo alla riva.
Spiegami tu della vita il suo fine
e i perché di ogni singolo vivente.
Altrimenti descrivimi le ombre
quando il crepuscolo smette la luce.
Angelo Andreotti (1960-2023) ha vissuto a Ferrara, dove ha diretto a lungo i Musei d’Arte Antica e Storico Scientifici, e successivamente le Biblioteche e gli Archivi del Comune. Laureato in Filosofia, si è occupato di linguaggi artistici, come curatore di numerose mostre, saggista e poeta. È stato membro a vario titolo delle riviste “Museoinvita”, “Laboratori critici” e “Avamposto poesia”, nonché del gruppo promotore dell’Accademia del Silenzio e del Consiglio scientifico della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.
Oltre ai numerosi saggi in riviste, cataloghi, collettanee, ha pubblicato: Il maestro dei mesi (Interbook 1987, prefazione di F. Patruno, introduzione di F. Cardini); La soglia dell’inaccessibile. Saggio attorno a Cézanne (Aspasia 1995, introduzione di C. Gentili); Il silenzio non è detto. Frammenti da una poetica (Mimesis 2014); Il nascosto dell’opera. Frammenti sull’eticità dell’arte (Italic Pequod 2018).
Per la poesia ha pubblicato: Porto Palos (Book 2006); La faretra di Zenone (Corbo 2008); Nel verso della vita (Este 2010); Parole come dita (Mobydick 2011); Dell’ombra la luce (L’arcolaio 2014, introduzione di M. Bianchi, postfazione di D. Demetrio); A tempo e luogo (Manni 2016); L’attenzione (puntoacapo 2019, prefazione di A. Prete); Tra parola e mondo (Manni 2021). Ha inoltre pubblicato la raccolta di racconti Il guardante e il guardato (Book Salad 2015, introduzione di F. Ermini, postfazione di P. Garofalo).
Fotografia in copertina di 8machine
