Lara Pagani: "Chiameremo ogni dolore delebile"

Autore/a cura di:



I testi di seguito proposti sono alcuni inediti di Lara Pagani (Lugo, 1986). Balzano all’occhio il nitore stilistico-espressivo e la chiarezza delle immagini, segno di un vivo legame con la tradizione poetica. Alla cantabilità del verso fa eco una malinconia nostalgica di fondo: il tempo figura come delebile, soggetto a strappi e rovesci che l’io poetico ricuce alla ferita delle parole. 

A te quando riemergi dalla bruma

porge il palmo l’umore delle piogge.

Lungo i polsi risale il desiderio

di forti e interminabili rovesci.

*

Ricordo il pulviscolo, la prima bruma

ascendente delle stelle. La tua clavicola

mi parlava incrinata, piuma da mordere.

Come arde la memoria, come trama

la luce. Guarda: sembra ancora viva

la piccola donna amata un secolo fa.

*

Senti come arranca il mio minuscolo

cuore rispetto al tuo che non è grande

più di una pesca eppure parla chiaro

al tumulto del mare, come sono

piccola che una corrente può bastarmi

per rovinare verso riva o per il largo

cupo — per l’irrecuperabile azzurro.

*

Persino le stelle hanno la capacità  

innata di morire, amore mio. D’ora in poi  

finché saremo insieme sulla terra

chiameremo ogni dolore delebile.



Lara Pagani è nata nel 1986 a Lugo (Ravenna), dove vive e lavora. È laureata in lingue e letterature straniere. Suoi inediti sono apparsi su alcune riviste online, tra cui Poetarum SilvaLarosainpiu e Limina Mundi.






Fotografia in copertina di Pietro Romano

Lascia un commento