Ineffabile (XI): Calogero, Stepanova

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So di un albero, di un libero
mantello di foglie, di un ladro
o di un altro con un mutevole
nome dietro una tomba; e forse
domani ti ricorderai
anche tu di essere nell’aria
di un diverso versatile corso
nell’ora del medesimo giorno. Libera
andrai nel tuo mantello povero
e non ti accorgerai di essere una dolcezza
vaga pigra nell’aspetto,
chiara sul labbro,
tremula nell’aria, così solitaria al dolore.

(da “Poesie scelte 1932-1960. Un’orchidea ora splende nella mano” di Lorenzo Calogero. Edizione bilingue, italiano – inglese. Nino Cannatà [Curatore]. John Taylor [Traduttore]. Prefazione di Aldo Nove. Lyriks, 2024)

*

La sera è colma. Il bicchiere è vuoto.
È vuoto nella testa. È caldo in petto.
Se il tempo avesse una tasca,
allora è lì che devi mettermi.
I fuochi tenui, una testa di zucchero,
una conversazione notturna, un uomo malvagio,
uno scontrino – grigio su bianco,
altri diritti – ma migliori.

(da “Sacro inverno 20/21” di Marija Stepanova, a cura di Daniela Liberti, “Bompiani Capoversi”, Bompiani 2024)










In copertina, di Caspar David Friedrich, La sera, 1821-22