Commento a margine (VII) – Emilio Paolo Taormina

Autore/a cura di:

Emilio Paolo Taormina, “Poesie scritte all’aria aperta” (Giuliano Ladolfi Editore, 2023, prefazione Guglielmo Peralta)



dal muro che recinge
l’aranceto
pende un frutto
grande come un sole
così alto
che nessuno può
raccogliere
forse non esiste
è il tuo sorriso

*

tutti gli alberi sono spogli
solo le nostre braccia
come mandorli sono in fiore

*

nascondeva
i gelsomini
sotto la camicia
le profumavano
gli occhi

*

fra le mura della chiesa
ferite dalla guerra
le colombe attraversavano
le fresche navate
come un pezzo di cielo

*

sei passata
come un giorno di festa
al crepuscolo
è rimasta la tristezza
di un treno che parte


“All’aria aperta è possibile accada il silenzioso miracolo di un gesto d’amore sussurrato a un tremito dallo sguardo. All’aria aperta la figura del poeta ha espressione nella nostalgica trama di un sogno stormito sulla sottile consistenza di una foglia entrata improvvisa tra le pieghe di un’eco come il verso di una assenza avvertita, per naturale compostezza, nella nudità di un tramonto, in quell’istante di luce che arrossa le guance della vita affinché nulla venga perduto valicando l’eleganza delle fiamme. L’eleganza di una donna. La donna amata che dal suo sonno ritorna bambina a danzare con i conigli intorno alla luna piena. E la luna s’intona nella piena di una melanconica grazia avvertita nello spazio di un ricordo, ricordo che in Emilio Paolo Taormina ha sintomo di riparo dal tempo perché il tempo è una lumaca in letargo attaccata al muro. Il tocco lieve di una visione sulla carezza di un paesaggio contemplato sull’estensione di un suono che si genera dentro la parola di una solitaria incursione esistenziale nei luoghi scorsi sin dall’infanzia e poi nascosti come si nascondono i gelsomini per farsi custodi di una tenerezza affacciata tra i rami delle mani, dimensione di un piccolo frammento di cielo.”




Emilio Paolo Taormina, è nato a Palermo nel 1938. Sue opere sono state tradotte in albanese, armeno, croato, francese, inglese, portoghese, russo, greco, tedesco, spagnolo, ebraico. Ha pubblicato molti libri di poesia e sei romanzi, tra cui Archipiélago, ed. Plaza & Janés, con testo a fronte spagnolo di Carlos Vitale, Barcellona 2002. La stanza sul canale, Palermo 2005, Lo sposalizio del tempo, edizioni del foglio clandestino, Sesto San Giovanni, 2011, Le regole della rosa, edizioni del foglio clandestino, Sesto San Giovanni, 2014, La cengia del corvo, edizioni del foglio clandestino, 2016 e con testo a fronte spagnolo di Carlos Vitale, ed. peccata minuta, Barcellona 2016 e con testo a fronte in armeno di Hiacob Symonian, Erevan, 2016, Cronache da una stanza, ed. l’arciere del dissenso, 2017, Palermo, Gelsi neri, ed. la linea dell’equatore, 2018, Parnassius apollo, ed. l’arciere del dissenso, 2018, Il giardino dell’elleboro, ed. la linea dell’equatore di Fabrizio Orlandi, 2019, nel 2020 Il sorriso del tulipano e nel 2021 Ore piccole (ambedue con Giuliano Ladolfi). Dopo Il fonografo a colori del 1970 ed. Siculiana, Palermo, ha pubblicato molti quaderni e libri con il logo l’arciere del dissenso e la Forum quinta generazione di Giampaolo Piccari. Da cinquanta anni non partecipa a premi letterari. In prosa ha pubblicato: Elvira des Palmes, Palermo 1991 (ristampa Giuliano Ladolfi, 2022), La pioggia di agosto, Marina di Patti, 1993, Il giusto peso dell’anima, Palermo, 1999, Inchiostro, Sesto San Giovanni. 2011, Passeggiata notturna, ed. l’arciere del dissenso.





Fotografia in copertina di Daìta Martinez