Neve vento sassi: Luigi Natale

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Da Neve vento sassi (Molesini, 2024)

Cos’è la quinta dimensione?
Lo si capisce se ci si affida alla poesia di Luigi Natale. Fino alla quarta dimensione il mondo è dominato da una logica lineare. Che ci si muova in uno spazio piatto, tridimensionale o temporale – come accade nella quarta dimensione -, il percorso va sempre da un qui a un lì.
Ma nella quinta dimensione i lontani coincidono, esattamente come quando ricordiamo. Tempi e spazi diversi si intrecciano e si mescolano. Il qui e il lì sono la stessa cosa: le pagine di nu libro si chiudono ed ecco, parole distanti si toccano. (…)

(Fabio Finotti)





Siamo dentro i nomi
di ciò che abbiamo amato.
Una lunga distesa di licheni
un raggio di sole obliquo
davanti ai nostri passi.
Neve, vento e sassi.
Una parola lavorata
quando c’è qualcosa da difendere.
Ricopiare l’amata tua voce
dal volo lieve di una foglia.

*

La pietra viva

La pietra viva di una piccola casa
cresce nel cuore vuoto dell’eternità.
In questa campagna consumata
file di alberi respirano
sotto un cielo di creta
amico dei mortali.
Al di là del mare cadde l’età
vegliata dall’incanto.
Ciò che scompare
si tramuta in luce all’altezza del canto.

*

I contorni di un viso

Tu non svuotarla l’armonia che si dilata.
Un bambino disegna con il dito
i contorni di un viso
che resta incavato nell’aria.

Il passo pesante di uno spaccapietre
sale dai fondali dell’imbrunire
e ogni cosa che resta fuori
sbatte la porta.

L’albero di alloro sulla strada
è un bagliore che dà respiro.

*

Il conforto

Li ho incontrati per trent’anni
ogni estate nel mese di agosto.
Lui un profilo da greco antico
lei un lembo d’aurora boreale.
All’alba, mano nella mano
aspettavano il sorgere del sole.
Io senza dire nulla sedevo
lì accanto e osservavo
il viaggio sicuro della luce
sul mare e sui nostri volti.

Bisogna abitare la rosa dei venti
la nostra data nascosta
il segno del viaggio
dell’ora solare sulla sabbia
che ha visto i nostri corpi.
Vegliare la risposta
se nasce dal dolore di un ricordo.

*

Davanti alla vita

Il segreto è aspettare il vento
su questo mare giallo di ginestre
ascoltare cos’altro ci può dire.

Accogliere chi si è perduto
pochi istanti nei secoli del cuore
per non dimenticare con chi vive
l’urgenza lontana.

Abbracciare parole distanti
dove più nessuno abita
una casa con la stalla in rovina
e quattro alberi davanti alla vita.








Luigi Natale (Orotelli 1957) è stato un celebre terzino. Ha scritto cinque libri di poesia molto apprezzati dalla critica: Ospite del tempo (1998); Il telaio dell’ombra (2001, con Prologo di Mario Luzi); Orizzonti sottili (2005); L’orlo del mondo (2012); Il mare che aspetta (2018). Nel 2014 è uscito La terra del miele, racconti di Sardegna ed altri mari.








Fotografia in copertina: dal web