Un messaggio evangelico puro, fedele alla sincerità della parola
E’ nella sofferenza che si apprende la preghiera
(M.Minet)
Marina Minet è una delle voci più autentiche e originali del panorama letterario italiano. Le sue poesie, dall’impronta personale unica e ineguagliabile, riflettono un dialogo e una ricerca interiore, in cui risuona l’esplorazione esistenziale di temi quali l’identità, la perdita, la memoria, la spiritualità.
La sua ultima raccolta “Pianure d’obbedienza” (Macabor, 2023) abbraccia la vastità poetica del cammino spirituale dell’autrice in tutte le sue forme. Tessuta alacremente fin dagli albori dell’infanzia, la gestazione si estende fino ad oggi, arricchendosi ulteriormente di studi e vissuti, che la poeta ha coltivato negli anni. La silloge è divisa in quattro parti. La prima, “Le lodi del sentiero”, espone la quotidianità della fede e le diramazioni interiori che ne confermano il valore nel tempo. Nella seconda parte, “Guerre e lampade”, lo sguardo si sposta nei territori desolati della guerra in corso, valorizzandone l’aspetto umano nei dettagli dell’anima e del corpo. L’assoluzione per quei soldati, figli, padri e madri anche loro e l’accorata necessità d’inviare un messaggio ai potenti della terra. La terza parte, “Preghiere”, non di meno sublime, solleva i quesiti più intimi, senza mai trascurare l’altro nelle vicissitudini di vita più comuni, in un’ispirazione di rara devozione. L’ultima parte, “Foglie capovolte”, quasi come risposta a un sentire universale, affronta il tema della morte, del dolore per la perdita, del ricordo e del perdono, pur mantenendo sempre desta la luce della fede.
La sua poetica si muove in una terra metaforica che incanta, per consegnarci un messaggio evangelico puro, totalmente fedele alla sincerità della parola. Leggendo questi versi si ha la sensazione che l’autrice sia riuscita ad accedere alla dimensione più profonda dell’esistenza. L’integrità di ogni concetto, sempre finalizzato al compimento, scorre sicuro, addentrandosi oltre, dove la poesia raggiunge le più alte vette dell’amore.
Maria Pina Ciancio
Preghiera
Prima che sia giorno devo finire una preghiera
pesare le parole una per una e darle in mano a Dio
come richiesta altissima
Devo finirla senza nessuna boria
con tutta l’umiltà che posso offrire
limandola in bellezza come un salmo
perché sia già un ascolto
Forse devo includere il mio amore, chi è solo, i viaggi dei bambini
chi ha steso i panni al buio e non potrà tornare presto a casa
perché l’amore è un’arte che sa spartire il tempo
curando in ogni cosa il suo valore
Difficile è comporla e farci entrare tutti
senza trascurare chi ha bisogno
difficile ignorare quel perdono
per chi dopo la guerra ha colto un fiore
pensando di curarlo anche domani
difficile è dirla di nascosto, sapere che il silenzio è della croce
*
Parole
È il corpo che incarna il sacrificio
Sono solo parole le mie
Mancano i gradini freddi delle scale
salite insieme agli ultimi
la pelle che incarnano a santuario
baciata dalla polvere per troppa povertà
Mancano le tarme della croce
le brocche vuote di fronte ai davanzali
di chi non ha che te eppure aspetta
stringendo il rosario all’orizzonte
Se potesse bastare una preghiera
detta piano sulla soglia di un altare
Padre, la griderei con gioia
rubandola alle lacrime
*
Frammenti
A frammenti, padre mio
pensami a frammenti, quando il tempo spezzerà la luce
con la bava delle iene sul costato
e distante da quel luogo che facesti
cuore quieto e nutrimento
A frammenti, padre mio, cercami a frammenti
seminandomi la strada di radici
con tre croci sulla schiena
intrecciate a coerenze di germogli
A frammenti, padre mio, trovami a frammenti
come polvere vitale e sguardo vano
come canapa imbastita dal maltempo
come pioggia tramortita sopra il fango
A frammenti, prendimi a frammenti
come l’agnello addormentato accanto al lupo
come il giglio sotto il gelo di novembre
coi pensieri festeggiati dai sorrisi dei bambini
senza gioia né dolore
a frammenti, tutta amore
*
Bisogno
Essere niente / oltre le ferite
Ho bisogno d’esser niente
un’altra luce illumina l’ignoto
ciò che nella forma è un libro chiuso
mai letto da nessuno
una radice appesa senza terra
in cerca di stagioni
Verrai a disperdermi se ancora sarò niente
resisterò all’invito delle mie abitudini
per scomparire in te e poi sarò la gente
di fronte al tuo mancare
l’antico pianto arreso che mai chiede
e mentre le cadute mi fermeranno il passo
vivrò dentro i tuoi sandali
Ho bisogno d’esser niente
come la costola di una colomba
cintura d’ogni volo che ritorna
brughiera indifferente in pasto al vento
uguale all’acqua che disseta e che ignora
e delle bocche non conosce la parola
*
Anima
L’anima resta
Come manna è a notte fonda
l’inginocchiarsi delle carni
sbiancate come neve in ogni croce
Grazia è la sua crosta
luci le sue urne e pianto la sostanza
da unire solo al pane
Persino nei deserti si abbevera feconda
come una radice
alzata sulle fronde
Larghi i rivoli la inondano ospitali
in un accordo
che il cielo guarda altrove
Il pensiero è una reliquia talvolta
un tralcio battuto dal vento
in preda al suo viaggiare
fra sassi e muri impervi
ma lei rimane, pioggia sì costante
e tessitura ardente
senza viscere né peso
principio e gloria di ogni devozione
(riflessioni tornando da Assisi, 2017)
(Marina Minet, da Pianure d’obbedienza, Prefazione di Silvano Trevisani, Nota finale di Maria Pina Ciancio, Macabor Editore 2023)

Marina Minet nasce a Sorso in Sardegna, e attualmnete vive ad Ariccia. Ha pubblicato le seguenti monografie poetiche: “Le frontiere dell’anima” (Liberodiscrivere® edizioni, 2006), “Il pasto di legno” (Poetilandia, 2009), l’ e-book “So di mio padre, me” (Clepsydra Edizioni, 2010), “Onorano il castigo” (Associazione Culturale LucaniArt, 2012), il racconto breve “Lo stile di Van Van Gogh” (Associazione Culturale LucaniArt, 2014), le sillogi poetiche “Delle madri” (Edizioni L’Arca Felice, 2015), “Scritti d’inverno” (a cura del premio Città di Taranto, 2017), “Pianure d’obbedienza” (Macabor, 2023).
Nel dicembre del 2023 la casa editrice Macabor le ha dedicato il volume antologico “Italia insulare. I poeti, Marina Minet”.
Fra le pubblicazioni ricordiamo la partecipazione a numerosi romanzi collettivi al femminile. Il racconto-poema “Metamorfosi nascoste” è apparso nell’antologia “Unanimemente” a cura di Gabriella Gianfelici e Loretta Sebastianelli (Ed. Zona 2011). Le sue poesie hanno ricevuto numerosi premi a livello regionale e nazionale. Collabora al Magazine LucaniArt e da anni si occupa di divulgare la sua passione per la poesia, attraverso l’ideazione e la realizzazione di interessanti “video poetry” che è possibile visionare sul suo canale You tube.
