Qualcuno che canti le follie di Dio (XVIII) – Un nuovo inizio

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L’Amore è il futuro del mondo
l’Amore è il cuore del mondo

il rifugio più sicuro:
Lui dentro di te
il prossimo in te.

L’eloquenza silenziosa di Dio
conduce fino a qui
e prepara l’oltre.

Paola Lucarini


Cosa ci aspetta domani? Nessuno lo sa nemmeno per se stesso e ogni volta che proviamo a fare delle previsioni o semplicemente a fare un programma, un progetto, non siamo mai in grado di prevedere gli imprevisti (che infatti non si chiamano così a caso!). Nessuno lo sa per sé e nessuno può dircelo. Possiamo talvolta provare a immaginare, ma non abbiamo nessuna certezza. Nessuna previsione, nemmeno quelle del tempo, riescono a stabilire con sicurezza cosa accadrà. L’unica e sola evidenza, è che moriremo. Ed è l’unico avvenimento del quale non vogliamo sentire parlare nemmeno per sbaglio e soprattutto l’unico per il quale non ci prepariamo. La nostra attenzione è esclusivamente tesa alla sopravvivenza e anche gli sforzi in campo scientifico sembrano andare in una sola direzione: allungare il tempo che possiamo passare sulla terra. Che poi questo tempo sulla terra possa essere vissuto in maniera insulsa, violenta, degradante, distruttiva, senza la minima cura dell’ambiente in cui viviamo e degli altri esseri viventi, senza aver cura di se stessi e della propria interiorità, della propria spiritualità, questo sembra non interessarci per niente.


Il sole dei morti
è il più vivo
sta nel cuore di chi
si abbandona all’abbraccio
del mondo da sempre sognato.

Paola Lucarini

Noi ancora sogniamo un mondo? Visibile o invisibile che sia, ancora passiamo del tempo a sognare un mondo nuovo e altro tempo a immaginare come poterlo realizzare? E lo immaginiamo l’aldilà? Che forse poi, chissà, non è nemmeno un aldilà, ma è qualcosa che è qui, solo che non riusciamo a vedere. O magari noi siamo l’aldilà di qualcun altro.
Siamo diventati così schematici nel leggere la realtà, e questa è la cosa più sciocca! Siamo immersi in un Mistero indicibile e noi vorremmo semplificarlo e spiegarlo in termini scientifici, tecnici. Stiamo riducendo la poesia a qualcosa di asettico. Siamo privi di fantasia perché privi di coraggio. Ci angoscia il pensiero di ciò che non possiamo controllare e comprendere. Ma noi non possiamo controllare proprio niente, a cominciare dal battito del cuore! Tutto è infinitamente più grande di noi. Siamo mossi da forze che non conosciamo e non vogliamo nemmeno conoscere, che ci dominano e ci guidano, e noi siamo schiavi degli umori di tali forze e parliamo di libertà. La nostra totale ignoranza delle cose che davvero contano nella vita ci ha reso schiavi inconsapevoli. Ci vincono le passioni e fanno di noi i loro servitori, siamo schiavi delle paure, delle preoccupazioni, delle nostre rabbie e frustrazioni che ci rendono vendicativi e rancorosi, siamo schiavi delle nostre pulsioni sessuali, dei sentimenti che sono sempre più instabili, schiavi della pigrizia che ci vince perché non abbiamo ideali per cui vivere. Siamo schiavi di noi stessi perché ci ignoriamo, non ci conosciamo. Non ci indaghiamo. Ormai siamo in grado di conoscere sempre più cose grazie alla tecnica e alla scienza e abbiamo scoperto più di 5500 pianeti, ma non sappiamo più nulla di noi stessi.
Abbiamo ridotto la nostra esistenza a pura sopravvivenza, senza grandi sogni. Chiediamo alle nuove generazioni di adeguarsi, il mondo è questo diciamo loro, imparate a starci. E starci vuol dire rinunciare a qualunque cosa esca dagli schemi. Stai basso, non fare voli pindarici, non cercare l’impossibile. Adeguati, fai come fanno tutti. Fatti furbo, rinuncia!


La nostra unione
non si celebra qui
altri passi ci hanno preceduto
sulla via della purezza

nella danza dell’anima
soave si compone la frase
musicale dell’eterno ritorno
vita e morte nell’oceano dell’essere

non ha casa chi è
destinato al tempio
non ha età l’eternità.

Paola Lucarini


E invece noi siamo fatti proprio per l’impossibile! Noi siamo fatti per l’indicibile, il nostro destino è l’eterno, la nostra vita infinita, noi siamo creature nate per realizzare cose straordinarie, come amarci gli uni gli altri, prenderci cura di chi non ce la fa, degli ammalati, dividere quello che abbiamo con chi è a noi prossimo, mettere a disposizione di tutti i nostri talenti, e lavorare duramente per farli crescere, solo per amore degli altri. Sentirsi parte di una famiglia che ha le sue origini all’inizio dei tempi, e avvertirne la vertigine. Dare la propria vita per qualcosa di più grande, per valori fondanti, come la giustizia, la pace, la vera libertà.
Essere testimoni di un Amore che tutto ha preceduto, che sta all’origine di tutte le cose, anche di noi. Ed essere pronti a tutto, pur di poter continuare senza sosta a cantare quell’Amore.


Nella vita tutto è
definitivo travolgente cambiamento

vivo queste infuocate certezza
chiudendo gli occhi per vedere.

Paola Lucarini


Ma noi, ormai, quando chiudiamo gli occhi è per dormire, o per non guardare. E abbiamo chiuso tutto, soprattutto il cuore, e ci abbiamo appeso un cartello: qui gli altri non possono entrare.
Comincio a temere che non basti più qualcuno che canti le follie di Dio, perché non ci sono più orecchie che hanno desiderio di ascoltare.
E paradossalmente, proprio per questo, ritengo sia ancora più importante che resistano le voci che cantano incessantemente l’Amore.


Bastasse dire Padre Nostro
per sentirci davvero fratelli
in terra di pace

scenda su noi
la carezza di Dio
come nel primo giorno
della Creazione.

Paola Lucarini


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