Davide Gariti: “L’ala virata”

Autore/a cura di:

https://www.amazon.it/Lala-virata-Davide-Gariti/dp/8860682614


Di seguito potete leggere alcune poesie tratte da L’ala virata (peQuod, 2023) e un estratto della prefazione al libro a cura di Roberto Deidier


“Ogni verso di Davide Gariti si assesta su un equilibrio precario, forse pericoloso, come può esserlo l’affacciarsi su un precipizio. Si avverte, leggendo questo autore di lunga e meditata gestazione alla poesia, l’urgenza di mettere a fuoco una diffrazione nell’ordine apparente della realtà, di riconoscere un contrasto che a sua volta implica una mutazione palpabile, un dato sensibile emerso da quel misto di percezione e
pensiero che fin dagli esordi con Due minuti all’ombra rappresenta il tracciato di questa scrittura. È il segno negativo, credo, ad attrarre l’osservatore, o comunque il segno che comporta una metamorfosi, forse attesa o altrettanto imprevedibile. Anche il titolo di questo nuovo libro – in effetti il primo a presentarsi più organico, più costruito – parla di questo. L’ala virata è l’immagine di una rotta frastagliata, o di una necessaria, impellente correzione, anche se il paesaggio non cambia nella sua sostanza di scenario dialettico, di rete complessa che il ritmo della poesia tenta di ricondurre a una forma di semplicità. La lingua di questi componimenti è lì a testimoniarlo, come la loro forma, essenzialmente breve come l’istante di una sinapsi. «Mi sono trovato il mondo a parlarmi del mondo», recita l’epigrafe che fa da viatico a questa raccolta, e quel mondo si lascia cogliere nei suoi movimenti essenziali, nel variare delle ore, del clima, ma senza agire quella meditatio temporis presente ad altri autori. Tutto (e per tutto si intenda il fenomeno e la reazione del soggetto) si concretizza nell’attimo epifanico in cui la natura o la città si mostrano in un’improvvisa, finanche insolita nudità; ed è allora che ciò che può sembrare pacifico,
o assodato, assume una più intima contraddittorietà. (…)”

(dalla prefazione di Roberto Deidier)



Nell’ora del silenzio
si può toccare la notte,
raschia i suoi fumi lontani
e gente e cani
sugli altari terrestri
si animano di un’altra
voce, un’altra croce.
Si può scorgere
la formica ferire
a piccoli passi la terra.

*

Stanotte il vento inizia il suo percorso,
poggia le guance alle finestre
chiuse al gelo, si contorce,
annusa il becco del gabbiano nel nido,
con sé porta il lamento del mare
e la sua vigoria.
Gracchia come la rana,
ammucchia sabbia, schianta
tutte le voci dei morti.
Il tempo non morde che destino,
spara veloce come da un fucile
il cecchino dal suo mirino.

*



Ora s’apre l’estate
coi suoi mulini marini:
una conca fuma sugli argini
e al crepuscolo di un giorno
uguale agli altri
disgela il sedimento invernale

*

La sera si ritrae e dondola
sulla seggiola il ritmo
di un’estate celata.


Ognuno sa bene
il suo male, per emisferi.

*



Ho attraversato la città
situata sul più alto dei lati
un coacervo di muscoli
tentacolari, piani inclinati.


L’uomo seduto sfinisce
nella sua loggia privata,
il bianco antico della calce
divora il mandorlo, scolora
nel riverbero lucido del mattino.


All’angolo di bava lo scheletro
forma un’arcata ampia
si conficca nel giorno
come l’ape ficcandosi nel fiore
divora i secoli a mucchi.



Davide Gariti è nato a Palermo il 3 settembre del 1976. Ha iniziato a scrivere in versi all’età di tredici anni, seguendo un percorso di letture variegate. Nel 2003 ottiene la sua prima menzione d’onore, assegnatagli al premio Inycon, con la poesia la terra tremante, alla presenza di Mario Luzi, in giuria, ed inserita nell’antologia Poliantèa (Mazzotta). La seconda menzione d’onore arriva all’interno di una delle sezioni
che hanno preceduto il premio G. Tomasi di Lampedusa nel 2005. Nel 2010, inoltre, ha pubblicato, all’interno dell’antologia poetica Calpestare l’oblio a cura di Gianni D’Elia, Davide Nota e Fabio Orecchini, la poesia sulle spalle del niente. È presente su diverse riviste on line, quali «Nuovi Argomenti», «Atelier», «L’estroverso», LaRecherche.it, «La Gru» e Pasolini.net. Nel 2014 ha pubblicato la sua prima silloge di poesie dal titolo Due minuti all’ombra, sulla rivista LaRecherche.it. Nel 2023 ha pubblicato la silloge L’ala virata (peQuod, prefazione di Roberto Deidier)



Sito web creato con WordPress.com.