Ineffabile (XIX): Charles Thomlinson e Giovanni Giudici

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Fuoco Primordiale

Questo caos iridescente
che assale i sensi
ogni giorno – il numero
non lo dominerà mai.
Come mai Platone sognò
di poter incanalare questo fiume
chiamandolo illusione?
Fidati delle superfici –
sono profondità:
ma non puoi annegare
in esse, né fissare troppo a lungo
il labirinto del loro intrico.
Esse ti dicono chi sei
e dove – cioè che sei qui,
tra la luce del sole
che risveglia sul muro
queste ombre variegate
e il sole stesso,
che attraverso giorni innumerevoli, incalcolabili
versa fuoco primordiale.


(di Charles Tomlinson, traduzione di Franca Morandi, “Anterem” 71, 2005)

*

Miracoli

Sì, qualche volta – però non esistono
Istruzioni sul modo
E per lo più non volendo
O quasi per assurdo come se
Dopo tanto stremarti a prender sonno
Chiudi gli occhi conti fino a tre
E ti svegli che adesso è domani mattina –

O da bambini: dài, facciamo che
Siamo in Cina
In Africa e perché no al Polo Nord
Nell’iglò chiotti chiotti
Bel calduccio e cupola di neve:
Desiderando – ma senza sperare
Quanto di grazia pioverci addosso deve


(di Giovanni Giudici, da “Eresia della sera”, Garzanti, 1999)








Dipinto in copertina di Claude Monet, La gazza, 1869, Olio su tela