Sillabari (XIV) – Buio | Stefania Giammillaro

Autore/a cura di:

Immagine: Mariam Sitchinava

SILLABARI

Rubrica a cura di Silvia Rosa

BUIO | STEFANIA GIAMMILLARO

 

La parola prescelta, che esula dal titolo della silloge, ma senz’altro concorre in misura significativa a condensare il senso di “Errata Complice”, è: “buio”. Il buio definisce il silenzio “errato” e “complice”, idoneo a insabbiare anche la più cruenta forma di violenza perpetrata all’interno di una relazione tossica, quale quella psicologica benché priva di sangue e rumore. Il buio cui è stato affidato quel dolore per poi cristallizzarsi in parola poetica, rendendosi testimonianza, denuncia, carezza e conforto. Il buio è alleato del “Peccato”, matrice della “Colpa” e, da ultimo, residua come “ombra” del “Perdono”, ossia le tre sezioni di cui si compone la silloge: se è vero che per uscire dal nero, occorre abbracciarlo, ingoiarlo, attraversarlo fino al midollo, al contemporaneo, la luce che abbaglia appena raggiunta, lascia alle spalle l’ombra, negando l’oblio al tempo del travaglio. Buio è anche sinonimo del “niente” cui si riduce, disintegrandosi, la persona che “ama troppo”, svuotandosi di ogni significato aderente al “sé” per riempirsi dell’altro cui assegnare, deresponsabilizzandosi, l’incarico e lo scopo della propria felicità: da qui “la complicità” nell’errore. In questi tre componenti, tutti tratti dalla sezione de “Il Peccato”, il buio opera come trait d’union in quanto lemma ricorrente, che, tuttavia, assume significati diversi: da ombra aperta al centro del petto, sinonimo del processo di reificazione della donna, che, ormai spogliata di ogni emozione, lascia che le venga assorbita fino all’ultima energia vitale, il buio delle vane promesse del partner tossico per sua natura incapace di condurre alla luce sé e chiunque gli graviti intorno, e, infine, il buio nel quale non ci si accorgono di essere imprigionati e si resta lì, arrestati sulla soglia, in attesa che qualcuno ci salvi, senza renderci conto che quel qualcuno siamo solo noi stessi.

 

Da Errata complice (peQuod 2024)

Ascolta,
cosa succede sulla soglia
se spacchi l’ombra aperta sui seni
se resisti forte urlando la morte
fin quando ce n’è

In risposta al tuo dolore
dondolando i miei perché

*
Nascondimi al volo dei gabbiani
senza segreti da interpretare
Preservami da ogni maschio
e inginocchia la colpa
al tuo abituale mentire
Sorprendimi con labbra serrate
al buio di ogni promessa
tienimi stretta per non cadere
nelle tue mani
Accarezzami dal conforto
racchiuso nel non decidere
se amarmi
– per non soffrire
o odiarti
– per non morire

*

È buio
non ti accorgi che è buio
sulla soglia che attende
la puntualità della prova
Scappano i ritardi
dalle pareti pregne
dell’odore
consumato ieri

 

*

Stefania Giammillaro (Messina, 1987) è avvocata e Dottore di ricerca in Diritto Processuale Civile (UniPi). Ha pubblicato: Metamorfosi dei Silenzi ( Edas, 2017) e L’Ottava Nota – Sinfonie Poetiche (Ensemble, 2021). Performer poetico–teatrale, cura gli eventi letterari presso il Caffè Letterario Volta Pagina di Pisa e la Libreria Civico 14 di Marina di Pisa, presso quest’ultima organizza la Rassegna Poetica Un (A)Mare di Versi Dialoghi D’Autore , già alla sua II edizione. Fa parte della redazione de Lit-blog “Le Finestre de L’Irregolare” e del giornale online Emme24.it. Suoi inediti sono stati pubblicati su La Repubblica, nella rubrica La Bottega della Poesia, (Bari, Napoli e Torino) e sui Blog: Inverso–Giornale di Poesia, LaRosainPiù, VersoLibero, LeParolediFedro, PoetiOggi, FaraPoesia, VersanteRipido. Un suo inedito in vernacolo siciliano Riccillu ò mari è presente sull’ultimo numero della prestigiosa rivista semestrale a vocazione mondiale Bubble’s Italia Magazine , eletta tra le riviste più belle del mondo, nella rubrica “La terra della Poesia”, curata da David La Mantia. Nel 2024 la sua prima collaborazione cinematografica per il cortometraggio “Fidati di me”, in veste di autrice del monologo finale. Fa parte di diverse Antologie delle quali si ricorda Riflessi-Rassegna Critica alla Poesia Contemporanea (Edizioni Progetto Cultura 2023), curata da Patrizia Baglione, con nota critica di Davide Toffoli e Dark way of Sicily – Voci Black (ilglomerulodisale 2024), curata da Enzo Cannizzo e Sebastiano Adernò.