Sillabari (V) – Cartolina | Iacopo Ninni

Autore/a cura di:

Immagine: Marta Carraro

SILLABARI
Rubrica a cura di Silvia Rosa

CARTOLINA | IACOPO NINNI


Non ci sono Cartoline in questa raccolta. Solo un paio di lettere i cui mittenti e destinatari sono incerti e indefiniti e allo stesso tempo protetti da una busta nel tempo e nello spazio. Perché Cartolina, allora? Le cartoline viaggiano, non sono chiuse in una busta quindi sono leggibili da chiunque e se mai dovessero perdersi lungo il tragitto diventerebbero così di dominio pubblico, cancellando quell’univocità della relazione tra chi l’ha inviata e chi dovrebbe riceverla. Ci sono animali in questa raccolta, ma non cartoline. Animali anche molto lontani da qui. Una cartolina è spesso la notifica di uno spostamento/scostamento ed è sempre indicazione di distanza e allo stesso tempo espressione di un desiderio di vicinanza. Eccomi qui… Vorrei che… Mi piacerebbe che… La Cartolina è latrice di un messaggio duplice, fronte/retro, effigie da interpretare in relazione allo scritto che è sul lato opposto; scrittura firmata quindi biografica che giunta a destinazione smette d’esser tale e torna ad essere messaggio aperto, decodificabile, decriptabile nella logica di interazione tra mittente e destinatario. Ci sono 53 animali in questa raccolta, vicini e lontani, che hanno inviato una cartolina, chissà da dove, chissà quando, chissà a chi. Spesso il mittente non è chiaro, non lo è altrettanto il destinatario ma non è necessario saperlo perché volutamente il messaggio biografico e autografo continua a essere aperto e necessariamente viva espressione di un desiderio e va letto da vivi finché continuerà a giungere a destinazione, qualunque essa sia.

Da Animalie (Seri Editore 2023), illustrazioni di Marta Carraro

Punto a capo


Psssstt, ehi tu ascolta.
Lascia che ti racconti un segreto
avere la coda attaccata alla testa
è la condizione necessaria
per riconoscere un pregiudizio
da una minaccia che non può stare in piedi.
Ora puoi anche morderlo quel
frutto
deciderai poi tu
dove del mondo
comincerà il capo
dove la coda

Effigie lupi, pardorum maculis

Io sono il vento
il lupo forse, il silenzio

a volte il leopardo
sono denti, gli artigli

sono la neve, una pietra
un gufo su un prato se vuoi

io sono luce
orecchie, traccia
un ricordo che sfugge
una diceria.

Sei tu il coyote
la nebbia, la paura
il malinteso.

MALINTESI

Era il silenzio
e la sua bugia
era nebbia
e i suoi occhi
il latrare intanto
a circoscrivere
la paura
i denti poi
Il silenzio
ancora
e la sua prateria

Iacopo Ninni è nato a Milano nel 1964. Laureato in Architettura, al momento può definirsi un laureando in Archeologia dei paesaggi. Interessato allo studio degli archivi di famiglia, colleziona bootleg e arte contemporanea con particolare riguardo alla poesia visiva degli anni 70. Collabora con l’archivio Luciano Caruso. Scrive poesie, pubblica molto di rado e preferisce partecipare a progetti inter/transmediali. Animalie, nato nell’ambito di un laboratorio con Elisa Biagini si è poi sviluppato grazie ai tanti incontri e ai tanti ascolti (un grazie particolare alle Favole dei Fratelli Camillas) fino a definirsi con le immagini di Marta Carraro.

Marta Carraro è grafica di professione, illustratrice per inclinazione. Ama ogni genere di forma d’arte. Assolte le faccende lavorative si diletta nel tramutare in immagini, emozioni e suggestioni tratte dal quotidiano.